Diete dimagranti valide: Quali sono e Come funzionano
Ecco un articolo con tutte le principali diete dimagranti valide. Abbiamo selezionato diete facili da fare in autonomia e che danno buoni risultati in un lasso di tempo piuttosto breve.
Ricordiamo comunque che per diete drastiche o in presenza di problemi alimentari è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante. I destinatari di questa guida sono invece coloro che vogliono perdere qualche chilo di troppo tramite una dieta efficace.
A fine articolo vi suggeriremo inoltre degli ottimi integratori da utilizzare in abbinamento alla dieta ed all’esercizio fisico costante.
Indice
Migliori diete dimagranti
Le 5 migliori diete dimagranti da noi selezionate sono le seguenti:
- Dieta mediterranea
- Dieta a zona
- Dieta dissociata
- Dieta alcalina
- Dieta chetogenica
Dieta mediterranea
La dieta mediterranea è un regime alimentare che si basa sui cibi tradizionali che la gente mangiava in alcuni paesi del bacino del Mediterraneo come l’Italia e la Grecia nel 1960. I ricercatori avevano, infatti, notato che fra queste popolazioni il tasso di mortalità per alcune patologie era molto più basso. La causa di questa minore incidenza fu attribuita proprio all’alimentazione.
La dieta mediterranea è quindi una dieta che include prima di tutto alimenti che sono comunemente consumati nei paesi dell’area mediterranea. Fra questi vi sono molte verdure, frutta, pesce, pollame, cereali integrali, legumi, latticini e olio extra vergine di oliva.
In particolare, la dieta mediterranea prevede di mangiare:
- Verdure, frutta, noci, semi, legumi, patate, cereali integrali, pane, erbe, spezie, pesce, frutti di mare e olio extra vergine di oliva in abbondanza;
- Pollame, pesce, uova, formaggio e yogurt in modo limitato (una volta al giorno, in modo alternato);
- Carne rossa raramente (massimo una volta a settimana);
Dovresti inoltre evitare questi cibi e ingredienti non sani:
- Bevande zuccherate e zuccheri aggiunti;
- Carne lavorata come insaccati e salumi;
- Cereali raffinati come pane bianco e pasta fatta con grano raffinato;
- Grassi non sani come i grassi saturi, i grassi idrogenati e quelli trans;
- Alimenti industriali altamente trasformati.
Anche se la dieta mediterranea di solito non è prescritta come dieta dimagrante, ma come una dieta sana che aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, ci sono molti studi che confermano che può essere efficace anche per perdere peso.
Dieta a zona
La dieta a zona è stata sviluppata più di 30 anni fa dal Dr. Barry Sears, un biochimico americano spinto dall’intento di trovare il motivo della morte precoce dei suoi familiari per infarto. Secondo questo regime dietetico, ad ogni pasto bisogna consumare:
- 1/3 di proteine magre;
- 2/3 fra verdura, frutta e cereali con un basso indice glicemico (IG);
- 1/3 di grassi scegliendo soprattutto olio monoinsaturo, come olio d’oliva e olio di avocado.
Per regolarsi con le quantità, esistono due modi: il metodo mano-occhio e quello dei blocchi alimentari. Il primo consiste nell’usare solo la vista e la mano per determinare le dimensioni delle porzioni, mentre le 5 dita ci ricordano di mangiare almeno 5 volte al giorno e di non rimandare mai l’assunzione di cibo oltre le 5 ore. Il secondo, invece, è molto più complesso ma ci consente di personalizzare la dieta a zona a seconda delle nostre caratteristiche fisiche.
Ogni blocco, a sua volta, è costituito da un blocco proteico, un blocco grasso e un blocco carboidrati o zuccheri. Ogni blocco proteico è formato da 7 g di proteine, quello grasso da 1,5 g di grassi mentre il blocco carboidrati da 9 g di carboidrati.
Infine, ogni pasto principale come colazione, pranzo o cena contiene da 3 a 5 blocchi di zona, mentre uno spuntino ne contiene sempre uno solo.
Dieta dissociata
La dieta dissociata, chiamata anche dieta Hay dal nome del suo fondatore, fu sviluppata per la prima volta nel 1911 dal medico americano William Howard Hay.
Si tratta di un particolare regime dietetico che si basa sullo scegliere ad ogni pasto un solo tipo di nutriente fra proteine, grassi e carboidrati. Il pasto (oppure il giorno successivo) si dovrà poi passare ad un altro nutriente e così via, fino a completare il ciclo.
Mangiare con il metodo dissociato non è solo seguire una dieta, ma è piuttosto un modo per costruire i nostri pasti. Il concetto si basa sul presupposto che non sono i cibi che mangiamo ad aumentare il nostro peso, ma piuttosto la combinazione fra essi.
Secondo i sostenitori di questo regime alimentare, la combinazione di alimenti di categorie diverse in un singolo pasto porta alla conversione in grasso dei carboidrati perché il sistema digestivo non sarà in grado di assimilare i diversi gruppi di alimenti.
Da notare che la frutta appartiene ad un gruppo a sé stante, quindi deve essere consumata separatamente, mai a fine pasto. Le verdure infine possono essere consumate con i legumi, le proteine e i carboidrati, mentre i legumi non vanno bene né con le proteine né coi carboidrati.
Dieta alcalina
L’inventore o padre della dieta alcalina è considerato il biologo francese Claude Bernard il quale, nel corso di alcuni studi sulla dieta dei conigli condotti nel 1850, osservò che sostituendo gli alimenti vegetali con quelli animali nella dieta di questi ultimi il pH della loro urina diveniva sempre più acido.
Una versione più recente ed aggiornata di questa dieta è stata promossa all’inizio degli anni 2000 dal medico naturopatico Robert O. Young nel suo libro “The pH Miracle”.
I sostenitori della dieta alcalina paragonano il nostro metabolismo al fuoco che brucia. Ogni volta che una cosa viene “bruciata” rimane un residuo di cenere. Allo stesso modo, gli alimenti che mangiamo lasciano un residuo di “cenere” noto come rifiuto metabolico. Questo rifiuto metabolico può essere alcalino, neutro o acido.
A loro volta, i rifiuti metabolici influenzano l’acidità del corpo. In altre parole, se mangiamo in prevalenza cibi che lasciano cenere acida, il nostro sangue sarà più acido. Mangiando invece cibi che lasciano cenere alcalina, il nostro sangue sarà più alcalino.
I componenti alimentari che lasciano una cenere acida sono carne, pollame, pesce, latticini, uova e cereali, mentre i componenti alcalini includono frutta, legumi e verdure. Grassi, amidi e zuccheri sono invece considerati neutri.
Ora, sempre secondo coloro che sostengono questo regime dietetico, la cenere acida ci rende più vulnerabili ad alcuni tipi di malattie, mentre la cenere alcalina è considerata protettiva. Scegliendo quindi alimenti alcalini, dovremmo essere in grado di “alcalinizzare” il nostro corpo migliorando anche la nostra salute complessiva.
Inoltre, privilegiando alimenti ipocalorici e sani come la frutta, la verdura e gli ortaggi la dieta alcalina favorisce la perdita di peso.
Dieta chetogenica
La dieta chetogenica o cheto è una dieta povera di carboidrati e ricca di grassi che condivide molte somiglianze con tutte le altre diete a basso contenuto di carboidrati. Implica, infatti, una drastica riduzione dell’assunzione di carboidrati e la sostituzione di questi ultimi con proteine e grassi.
Quando l’assunzione di carboidrati è molto bassa, gli acidi grassi vengono spostati nel sangue e trasportati nel fegato, dove si trasformano in chetoni. Il nostro organismo inizia quindi ad utilizzare acidi grassi e chetoni in assenza di carboidrati come fonte di energia primaria. Le persone che seguono questa alimentazione raggiungono comunemente uno stato chiamato “chetosi”.
La dieta chetogenica è nata in realtà non come dieta dimagrante, ma come uno strumento per il trattamento di malattie neurologiche come l’epilessia. Venne infatti introdotta dal Dr. Russell Wilder alla Mayo Clinic nel 1923 per fornire un’alternativa al digiuno che si era rivelato efficace come terapia per l’epilessia.
In seguito, la dieta cheto o keto è stata abbandonata a causa dell’introduzione di nuove terapie anticonvulsivanti. Ciò nonostante, anche in tempi più recenti, è stata utilizzata come tecnica per gestire la condizione su molti bambini epilettici non rispondenti alle terapie.
Solo alla metà degli anni 70’ alcuni medici e nutrizionisti iniziarono a proporre la dieta cheto come un efficace mezzo per perdere peso e sentirsi in forma.
Integratori per la perdita di peso: un aiuto anche per le diete dimagranti valide
Anche se stiamo seguendo una dieta potrebbe essere difficile perdere peso. Un aiuto in questo caso può venire dall’assunzione di integratori alimentari. La maggior parte di queste sostanze funziona infatti tramite uno o più di questi meccanismi:
- Riduce il senso di fame, facendoci sentire più pieni in modo da assumere meno calorie ad ogni pasto;
- Accelera il metabolismo, facendoci bruciare più grassi e/o calorie, proprio come avviene coi cibi brucia grassi;
- Riduce l’assorbimento di alcuni nutrienti come gli zuccheri e/o i grassi, facendoci così assumere un quantitativo calorico inferiore rispetto a quello ingerito.
Ecco di seguito una selezione dei migliori prodotti di questo tipo in circolazione.
Piperina & Curcuma Plus
Piperina & Curcuma Plus è un integratore alimentare studiato per il dimagrimento. L’idea alla base è quella di unire due ingredienti naturali, la piperina e la curcuma, dalla forte azione brucia grassi.
La piperina, sostanza estratta dal pepe nero, è fondamentale per favorire la digestione. Il suo primo effetto infatti è quello di stimolare il lavoro dei succhi gastrici all’interno dello stomaco, velocizzando l’assimilazione dei nutrienti. In seconda battuta, accelera anche il nostro metabolismo, favorendo la combustione dei grassi.
La curcuma, invece, è una spezia che contiene “curcumina”, sostanza che favorisce la depurazione dell’organismo. Gli organi coinvolti sono fegato, reni e intestino, che riescono così a liberarsi da tutte le tossine accumulate nel corso del tempo a causa di abitudini alimentari scorrette.
Trattandosi di un integratore alimentare, è necessario assumere Piperina & Curcuma Plus in concomitanza dei pasti e non in sostituzione di essi.
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Diete dimagranti valide Caratteristiche principali
Quali caratteristiche deve avere una dieta dimagrante per essere efficace? In genere, una dieta è ritenuta valida quando:
- Permette di ottenere l’obiettivo di perdita di peso stabilito in modo graduale e costante;
- Agisce positivamente sul metabolismo, favorendo soprattutto la combustione dei grassi;
- Ha effetti positivi non solo sulla forma fisica ma anche sulla nostra salute in generale.
Nella maggior parte dei casi, le diete dimagranti valide prevedono quindi di:
- Ridurre al minimo il consumo di alimenti ricchi di zuccheri, amidi e grassi malsani;
- Mangiare più proteine, grassi sani e verdure;
- Migliorare il proprio metabolismo per bruciare più calorie.
Ridurre gli alimenti che contengono zuccheri e amidi (carboidrati) influisce infatti positivamente sul nostro peso corporeo perché ci fa sentire più sazi e stimola il nostro organismo a bruciare grassi al posto di carboidrati per produrre energia.
Anche assumere più proteine (soprattutto carni e latticini magri, uova, pesce e frutti di mare), grassi sani e verdure contribuisce alla perdita d peso in quanto stimola il metabolismo e riduce l’appetito.
Le verdure contengono, inoltre, le fibre necessarie per assolvere alle funzioni di smaltimento, mentre i grassi sani come l’olio di oliva se assunti con moderazione favoriscono a loro volta il corretto funzionamento del nostro metabolismo.
Domande frequenti sulle diete dimagranti
Una dieta dimagrante è ritenuta valida quando permette di ottenere l’obiettivo di perdita di peso stabilito in modo graduale e costante, agisce positivamente sul metabolismo, favorendo soprattutto la combustione dei grassi e ha effetti positivi non solo sulla forma fisica ma anche sulla nostra salute in generale.
Nella maggior parte dei casi, le diete dimagranti valide prevedono di ridurre al minimo il consumo di alimenti ricchi di zuccheri, amidi e grassi malsani, mangiare più proteine, grassi sani e verdure, migliorare il proprio metabolismo per bruciare più calorie.
La dieta mediterranea è una dieta che include prima di tutto alimenti che sono comunemente consumati nei paesi dell’area mediterranea. Fra questi vi sono molte verdure, frutta, pesce, pollame, cereali integrali, legumi, latticini e olio extra vergine di oliva.
La dieta dissociata si basa sul principio che non sono i cibi che mangiamo ad aumentare il nostro peso, ma piuttosto la combinazione fra essi.
Secondo la dieta alcalina occorre limitare i cibi che lasciano una cenere acida, quali carne, pollame, pesce, latticini, uova e cereali, perché questi sono in grado di rendere più acido il nostro organismo, predisponendoci ad alcune malattie.