Intolleranza al fruttosio: cause, sintomi, diagnosi e trattamento

Il fruttosio è uno zucchero semplice che si trova nella frutta e nella verdura, così come in alcuni dolcificanti come miele, agave e sciroppo di acero.  Nelle persone con intolleranza al fruttosio, questo zucchero non viene assorbito efficacemente nel sangue, andandosi a depositare nell’intestino dove viene fermentato dai batteri causando disagio. Si tratta di una delle intolleranze alimentari più comuni perché colpisce circa 1 persona su 3.

Cos’è il fruttosio?

Il fruttosio è uno zucchero che appartiene alla categoria dei carboidrati o zuccheri monosaccaridi. Oltre che nella frutta e nelle verdure, si trova anche nel miele, nel nettare di agave e in molti alimenti trasformati che contengono zuccheri aggiunti.

Quali alimenti contengono fruttosio?

Ci sono moltissimi alimenti e/o additivi che contengono fruttosio in elevate quantità. Questi includono:

  • Bibite gassate;
  • Alcune barrette di cereali
  • Alcuni frutti, come prugne, pere, ciliegie, pesche, mele, prugne e anguria
  • Succo di mela e sidro di mele;
  • Succo di pera;
  • Piselli dolci;
  • Miele;
  • Sciroppo di mais, di acero e nettare di agave;
  • Dessert preconfezionati come gelati, caramelle e biscotti contenenti dolcificanti al fruttosio;
  • Sorbitolo;
  • Alcoli di zucchero.

Sintomi dell’intolleranza al fruttosio

I sintomi di un’intolleranza al fruttosio possono includere:

  • Reflusso;
  • Gonfiore, dolore e meteorismo intestinale;
  • Nausea, vomito e diarrea;
  • Stanchezza e affaticamento;
  • Malassorbimento di alcuni nutrienti come il ferro.

Inoltre, ci sono prove che collegano il malassorbimento di fruttosio con disturbi dell’umore e depressione. Uno studio ha ad esempio dimostrato come il malassorbimento del fruttosio sia in genere associato a livelli più bassi di triptofano, ormone che svolge un ruolo importante nello sviluppo di disturbi depressivi.

Intolleranza al fruttosio

Quali sono le cause di intolleranza al fruttosio?

Il malassorbimento di fruttosio, chiamato anche intolleranza alimentare al fruttosio, si verifica quando le cellule sulla superficie dell’intestino non sono in grado di scomporre il fruttosio in modo efficiente. In questo modo, il fruttosio finisce con l’accumularsi nell’intestino crasso causando problemi intestinali.

Il malassorbimento di fruttosio può essere dovuto anche a molte cause che includono:

  • Squilibrio di batteri buoni e cattivi nell’intestino;
  • Elevata assunzione di cibi raffinati e trasformati;
  • Problemi intestinali preesistenti come la sindrome dell’intestino irritabile;
  • Infiammazione intestinale.

Fattori di rischio dell’intolleranza al fruttosio

Il consumo di fruttosio è aumentato di oltre il 1000 percento negli ultimi 50 anni e questa è sicuramente una delle concause che ha favorito la diffusione di questa intolleranza alimentare.

Anche alcuni disturbi intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo di Crohn, la colite o la celiachia possono predisporre una persona a sviluppare una intolleranza al fruttosio nella dieta. Tuttavia, non è chiaro il rapporto di causa/ effetto con queste patologie.

Come viene diagnosticata un’intolleranza al fruttosio?

Un test del respiro all’idrogeno è un test comunemente utilizzato per diagnosticare problemi con la digestione del fruttosio. È un semplice test che non comporta un prelievo di sangue. L’unica precauzione richiesta è quella di limitare i carboidrati la sera prima e di digiunare la mattina del test.

Presso l’ambulatorio, viene data al paziente una soluzione ricca di fruttosio da bere, e quindi ogni 20-30 minuti per diverse ore viene analizzato il suo respiro. L’intero test dura circa tre ore. Quando il fruttosio non viene assorbito, vengono a formarsi nell’intestino elevate quantità di idrogeno. Misurando la quantità di idrogeno presente nel respiro è possibile comprendere se c’è o non c’è malassorbimento.

L’eliminazione del fruttosio dalla dieta è un altro modo per sapere se si dispone di malassorbimento di fruttosio. Con l’aiuto di un medico o un dietologo, saranno rimossi dall’alimentazione quotidiana tutti gli alimenti contenenti fruttosio. Se i sintomi digestivi scompaiono, allora la diagnosi di intolleranza al fruttosio è confermata.  e vedere se i sintomi si risolvono.

Come viene trattata un’ipersensibilità alimentare al fruttosio?

Al fine di gestire i sintomi correlati al malassorbimento di fruttosio, è necessario evitare i seguenti alimenti ad alto contenuto di fruttosio: bibite dolci, miele, mele e succo di mela, alimenti contenenti sciroppo di acero e alcuni frutti come anguria, ciliegie e pere, verdure come i piselli.

Se si è intolleranti al fruttosio occorre sempre leggere le etichette degli alimenti per escludere la presenza di questo zucchero nella ricetta. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, pur non esistendo una cura contro l’intolleranza al fruttosio, è possibile controllare i sintomi digestivi assumendo probiotici oppure integratori di enzimi digestivi come xilosio isomerasi.

Anche una dieta a basso contenuto di FODMAP come nel caso dell’intolleranza ai FODMAP può essere utile quando si cerca di gestire i problemi di digestione del fruttosio. Spesso, infatti, coloro che sono ipersensibili al fruttosio sono ipersensibili anche a dei particolari tipi di FODMAP, i fruttani, presenti in  grano, carciofi, asparagi e nelle cipolle.

Chi ha un’intolleranza molto lieve, può comunque trarre grande giovamento dal seguire una dieta senza fruttosio per 5/6 settimane, reintroducendo poi lentamente i vari alimenti per valutare i sintomi.

Intolleranza ereditaria al fruttosio

Un problema più grave rispetto all’ipersensibilità alimentare al fruttosio è l’intolleranza ereditaria al fruttosio. Si tratta di una rara condizione genetica che colpisce 1 su 20.000/ 30.000 persone e si verifica quando il corpo non produce l’enzima necessario per abbattere il fruttosio.

Ciò può portare a gravi problemi di salute come l’insufficienza epatica se non viene seguita una dieta rigorosa senza fruttosio. Gli individui affetti sviluppano segni e sintomi del disturbo durante l’infanzia quando vengono introdotti nella dieta frutta, succhi o altri alimenti contenenti fruttosio.

Dopo aver ingerito fruttosio, le persone con intolleranza ereditaria al fruttosio possono provare nausea, gonfiore, dolore addominale, diarrea, vomito e bassi livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia). I neonati affetti potrebbero non riuscire a crescere e aumentare di peso al ritmo previsto (disturbo della crescita).

L’ingestione ripetuta di alimenti contenenti fruttosio può portare anche danni ad alcuni organi interni come il fegato e i reni. Il danno al fegato può causare un ingiallimento della pelle e degli occhi (ittero), un ingrossamento del fegato (epatomegalia) e malattia epatica cronica (cirrosi).

L’esposizione continua al fruttosio può anche provocare nei soggetti geneticamente predisposti convulsioni, coma e infine morte per insufficienza epatica e renale.

Conclusioni

L’intolleranza al fruttosio è una delle intolleranze alimentari più diffuse che presenta soprattutto sintomi digestivi anche se, nei casi più gravi, può comportare stanchezza cronica e malassorbimento di alcuni nutrienti come il ferro. Non esistendo una cura può essere trattata con una dieta di eliminazione. In alcuni casi, le persone con intolleranza al fruttosio, possono trarre giovamento anche adottando una dieta povera di FODMAP.

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Domande frequenti sull’intolleranza al fruttosio

Cos’è il fruttosio?

Il fruttosio è uno zucchero che appartiene alla categoria dei monosaccaridi. Oltre che nella frutta e nelle verdure, si trova anche nel miele, nel nettare di agave e in molti alimenti trasformati che contengono zuccheri aggiunti.

Quali sono i sintomi di intolleranza al fruttosio?

I sintomi di un’intolleranza al fruttosio possono includere reflusso, gonfiore, dolore e meteorismo intestinale, nausea, vomito e diarrea, stanchezza e affaticamento e, nei casi più gravi, malassorbimento di alcuni nutrienti come il ferro.

Quali sono le cause di intolleranza al fruttosio?

Il malassorbimento di fruttosio, chiamato anche intolleranza alimentare al fruttosio, si verifica quando le cellule sulla superficie dell’intestino non sono in grado di scomporre il fruttosio in modo efficiente. In questo modo, il fruttosio finisce con l’accumularsi nell’intestino crasso causando problemi intestinali.

Esiste un test specifico per diagnosticare l’ipersensibilità alimentare al fruttosio?

Un test del respiro all’idrogeno è un test comunemente utilizzato per diagnosticare problemi con la digestione del fruttosio. Consiste nel dare al paziente una soluzione ricca di fruttosio da bere, e quindi ogni 20-30 minuti per diverse ore viene analizzato il suo respiro. Quando il fruttosio non viene assorbito, vengono a formarsi nell’intestino elevate quantità di idrogeno. Misurando la quantità di idrogeno presente nel respiro è possibile comprendere se c’è o non c’è malassorbimento.

Cos’è l’intolleranza ereditaria al fruttosio?

Si tratta di una rara condizione genetica che si verifica quando il corpo non produce l’enzima necessario per abbattere il fruttosio. Ciò può portare a gravi problemi di salute come l’insufficienza epatica se non viene seguita una dieta rigorosa senza fruttosio. Gli individui affetti sviluppano segni e sintomi del disturbo durante l’infanzia quando vengono introdotti nella dieta frutta, succhi o altri alimenti contenenti fruttosio.

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