Intolleranza alla Soia: Cause, sintomi, diagnosi e trattamento

L’allergia o intolleranza alla soia è una delle allergie alimentari più diffuse insieme a quelle verso il latte di mucca, le uova, le arachidi ed i crostacei. Questi alimenti da soli sono infatti responsabili di oltre l’80 per cento di tutte le allergie alimentari.

L’allergia alla soia, in particolare, è una delle più frequenti fra i bambini. Insorge di solito prima dei 3 anni per poi risolversi intorno i 10 anni. Alcuni però possono manifestare i sintomi dell’allergia alla soia anche da adulti.

Cos’è la soia

La soia appartiene alla famiglia dei legumi, che comprende anche alimenti come fagioli, piselli, lenticchie e arachidi. In cucina può essere consumata sia sotto forma di semi o germogli, sia lavorata. Spesso viene usata nella preparazione di altre ricette come ad esempio condimenti come la salsa Worcestershire e la maionese oppure brodi vegetali e piatti a base di carne come la carne in scatola e i bocconcini di pollo. Viene inoltre impiegata come sostituto del latte vaccino sia come bevanda che per la preparazione di yogurt, dolci e gelati destinati a coloro che non possono assumere latte di mucca o sono intolleranti al lattosio. È infine uno degli ingredienti principali nella cucina dei paesi asiatici dove viene usata sotto forma di salsa.

Visto il suo largo impiego dell’industria alimentare, la soia è uno dei prodotti più difficili da evitare. L’allergia o intolleranza alla soia si verifica quando il sistema immunitario confonde le innocue proteine ​​presenti in questo alimento come invasori e inizia quindi a creare anticorpi per difendersi.  Dopo l’assunzione di un prodotto a base di soia, il sistema immunitario rilascia infatti delle sostanze dette istamine che hanno la funzione di proteggere il corpo. Sono le stesse istamine ad innescare poi la reazione allergica.

Altri prodotti comuni a base di soia

Come abbiamo detto la soia è uno degli ingredienti più utilizzanti nell’industria alimentare e non solo. Oltre che nella salsa di soia utilizzata nella cucina asiatica, può essere presente in numerosi alimenti “insospettabili” quali farine, carne, sughi e altri prodotti in scatola. Anche il tofu, alimento usato come sostituto del formaggio dai vegani e vegetariani perché completamente vegetale, è prodotto con la soia.

Il latte di soia è comunemente usato nella nutrizione di neonati allergici al latte di mucca. Questo anche se in genere una buona percentuale di bambini allergici al latte vaccino sono allergici anche alla soia. Questo è possibile perché nelle formule a base di soia vengono eliminate le proteine maggiormente responsabili di intolleranze scomposte e quindi hanno meno probabilità di provocare una reazione allergica. L’allergia alla soia è infatti associata a oltre una ventina di proteine vegetali diverse presenti in questo alimento, ma sono solo 4 o 5 quelle più frequenti.

Ci sono, infine, due preparati a base di soia, la lecitina di soia e l’olio di socia, che sono in genere tollerati anche da chi è allergico a questo alimento. La lecitina di soia, in particolare, è un additivo alimentare non tossico usato negli alimenti che richiedono un emulsionante naturale. La lecitina aiuta, ad esempio, a controllare la cristallizzazione dello zucchero nei cioccolatini e ne aumenta la durata di conservazione. La maggior parte delle persone allergiche alla soia può tollerare la lecitina di soia poiché in genere non contiene abbastanza proteine responsabili di reazioni allergiche.

Intolleranza Soia

Tutti i sintomi dell’intolleranza alla soia

Per la maggior parte delle persone, l’allergia alla soia è fastidiosa non grave. Raramente, infatti, una reazione allergica alla soia può essere pericolosa per la vita. La maggior parte dei sintomi si manifesta dopo pochi minuti aver ingerito l’alimento contenente l’allergene.

I sintomi più comuni dell’allergia alla soia sono:

  • Dolore addominale;
  • Nausea, vomito o diarrea;
  • Naso che cola, respiro sibilante o difficoltà respiratorie;
  • Formicolio alla bocca;
  • Rossore della pelle;
  • Reazioni cutanee inclusi orticaria ed eruzioni;
  • Gonfiore di labbra, viso, lingua e gola o altre parti del corpo;
  • Shock anafilattico.

Lo shock anafilattico, che è comunque molto raro nell’allergia alla soia e più frequente in persone che hanno già asma e/o sono allergiche anche ad altri alimenti, ad esempio le arachidi, provoca a sua volta:

  • Difficoltà a respirare, causata da gonfiore della gola;
  • Forte calo della pressione sanguigna;
  • Polso veloce;
  • Capogiri, vertigini o perdita di coscienza.

In caso di complicanze, è opportuno recarsi presso il più vicino pronto soccorso o chiamare un’ambulanza. Se disponibile, utilizzare subito un iniettore di epinefrina (epiPen) come salvavita.

Quali sono le cause di intolleranza alla soia

L’intolleranza alla soia come tutte le altre allergie alimentari è dovuta ad una risposta del sistema immunitario che riconosce come dannose alcune proteine presenti dell’alimento e inizia a produrre immunoglobuline E (IgE) come difesa. Questi anticorpi, ogni volta che entrano in contatto con l’allergene, lo riconoscono e inviano un segnale al sistema immunitario che a sua volta inizia a rilasciare istamine e altre sostanze chimiche nel flusso sanguigno. Sono queste ultime a causare i sintomi della reazione allergica che abbiamo sopra descritto.

In alcuni casi, l’ipersensibilità alla soia può causare anche una forma ritardata di allergia, detta enterocolite indotta da proteine ​​alimentari. Sebbene qualsiasi cibo potenzialmente allergizzante possa essere un fattore scatenante, la soia è una delle più comuni nei bambini. La reazione, che consiste prevalentemente in vomito a getto e diarrea, di solito si verifica entro poche ore dopo aver mangiato l’alimento.

Fattori di rischio

Ci sono alcuni fattori che possono comportare un rischio maggiore di sviluppare allergia o intolleranza alla soia. Eccoli riepilogati di seguito:

  • Storia famigliare: se nella nostra famiglia ci sono altre persone allergiche alla soia è più facile che questa allergia colpisca anche noi;
  • Età: l’allergia alla soia è più comune nei bambini, in particolare in quelli sotto i 3 anni e i neonati;
  • Presenza di altre allergie: chi soffre di allergie verso altri tipi di alimenti quali il latte vaccino, le arachidi, la frutta secca o il grano, è più portato a sviluppare anche allergia alla soia.

Come si fa la diagnosi di allergia alla soia

Esistono vari tipi di test con cui il medico può confermare un’allergia alla soia. Quello più comune è il Test di puntura della pelle che consiste nell’iniettare con un piccolo ago una goccia di allergene nello strato superiore della pelle. Se sei allergico alla soia, un punto rosso simile ad una puntura di zanzara apparirà nel punto della puntura.

In alternativa, può anche essere effettuata un’analisi del sangue alla ricerca dell’anticorpo IgE. Questo esame viene effettuato di soluto nei bambini molto piccoli in quanto la loro pelle non reagisce bene al prick test.

In genere, dopo la diagnosi, la persona allergica viene sottoposta ad una dieta di eliminazione e a successivo reintegro graduale dell’alimento incriminato al fine di registrare tutti i sintomi e capire il livello di gravità della reazione allergica. Questa opzione deve ovviamente avvenire sotto stresso controllo medico per poter intervenire prontamente in caso di reazioni fortemente avverse come lo shock anafilattico.

Come viene trattata l’ipersensibilità alimentare alla soia

L’unico trattamento possibile per chi soffre di allergia alla soia è la completa eliminazione di questo alimento dalla dieta. Anche qualora si trattasse di un neonato, i genitori dovranno fare molta attenzione a non somministrare al bimbo formule o altri alimenti per neonati contenenti soia. Sarà, dunque, sempre opportuno leggere bene le etichette dei prodotti industriali per escludere la presenza, anche sotto forma di conservante e/ o additivo, di preparati a base di questo legume. Per le madri, l’allattamento al seno è altamente sicuro in quanto nel latte materno non sono presenti proteine della soia.

Alcuni farmaci, come gli antistaminici, possono ridurre i sintomi di allergie alla soia meno gravi. L’assunzione di un antistaminico subito dopo l’esposizione alla soia può infatti controllare la reazione e contribuire ad alleviare il disagio. È comunque vero che la maggior parte dei bambini con allergia alla soia supera spontaneamente questa condizione prima di aver compiuto 10 anni.

Una curiosità per chi ama la cucina orientale e non vuole rinunciare alla salsa di soia: un perfetto sostituto di questo condimento che può essere assunto tranquillamente anche da chi è allergico alla soia è la salsa di cocco, o Coconut Aminos, preparata con polpa fermentata di palma da cocco e sale marino. Alcuni studi sostengono perfino che questa salsa abbia una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiache, la gestione della glicemia e la promozione della perdita di peso.

Conclusioni

Abbiamo visto in questo articolo come l’intolleranza alla soia sia davvero molto frequente e, per quanto raramente sia associata a sintomi gravi come lo shock anafilattico, può comunque rappresentare un fastidio che incide negativamente sulla qualità della vita.

L’unico trattamento possibile è anche in questo caso la dieta di eliminazione, che però si rivela molto difficile dato che la soia è utilizzata come condimento od additivo per molte produzioni alimentari di origine industriale.

Ti potrebbero interessare anche:

Domande frequenti su intolleranza alla soia

Cos’è la soia?

La soia appartiene alla famiglia dei legumi, che comprende anche alimenti come fagioli, piselli, lenticchie e arachidi. In cucina può essere consumata sia sotto forma di semi o germogli, sia lavorata. Spesso viene usata nella preparazione di altre ricette come ad esempio condimenti come la salsa Worcestershire oppure brodi vegetali. Viene inoltre impiegata come sostituto del latte vaccino.

Quali sono i sintomi più comuni di intolleranza alla soia?

I sintomi più comuni dell’allergia alla soia sono: dolore addominale, nausea, vomito o diarrea, naso che cola, respiro sibilante o difficoltà respiratorie, formicolio alla bocca, rossore della pelle, reazioni cutanee inclusi orticaria ed eruzioni, gonfiore di labbra, viso, lingua e gola o altre parti del corpo, shock anafilattico.

Da cosa è provocata l’allergia alla soia?

L’intolleranza alla soia come tutte le altre allergie alimentari è dovuta ad una risposta del sistema immunitario che riconosce come dannose alcune proteine presenti dell’alimento e inizia a produrre immunoglobuline E (IgE) come difesa. Questi anticorpi, ogni volta che entrano in contatto con l’allergene, lo riconoscono e inviano un segnale al sistema immunitario che a sua volta inizia a rilasciare istamine e altre sostanze chimiche nel flusso sanguigno.

Perchè l’età è un fattore di rischio per l’allergia alla soia?

L’allergia alla soia è più comune nei bambini, in particolare in quelli sotto i 3 anni e i neonati.

Per chi ama la cucina orientale ma non può assumere salsa di soia, quale condimento può usare in alternativa?

La salsa di cocco, o Coconut Aminos, preparata con polpa fermentata di palma da cocco e sale marino. Alcuni studi sostengono perfino che questa salsa abbia una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiache, la gestione della glicemia e la promozione della perdita di peso.

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.