Malattie Dentali più comuni: come trattarle?

In questa guida analizzeremo le 5 principali malattie dentali e soprattutto forniremo utili indicazioni su come intervenire per curarle.

Circa l’80% dei bambini in età scolare ha sviluppato almeno una carie, tra il 15 e il 20% degli adulti di età compresa tra 35 e 44 anni ha una grave malattia gengivale circa il 30% delle persone dai 65 anni in su non ha più i propri denti naturali nella bocca. Questi dati dimostrano che, nonostante la sempre più diffusa igiene orale, la salute dei denti rappresenta sempre un problema da monitorare e controllare durante tutta la vita.

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Mantenere denti e gengive sani è, quindi, un impegno permanente. I passaggi più importanti da adottare sono;

  • Lavarsi i denti con dentifricio al fluoro e spazzolino almeno 2 volte al giorno
  • Usare il filo interdentale almeno una volta al giorno
  • Diminuire alimenti e bevande zuccherati
  • Smettere di fumare
  • Andare dal dentista ed effettuare la pulizia dei denti professionale almeno 1 volta l’anno

Tutti questi comportamenti possono prevenire alcune delle più diffuse malattie dentali, anche se comunque capita a tutti quanti noi, almeno una volta nella vita, di doverci affidare alle cure di un dentista.

Nel corso dell’articolo vi consiglieremo anche dei prodotti utili per la cura dei denti.

Cause di malattie dentali

I disturbi che minacciano la salute dei denti sono davvero tanti e dovuti a cause diverse. Una di queste è la presenza di batteri. Questi esseri viventi, in realtà, sono comunemente presenti nella cavità orale, costituendo la normale flora della nostra bocca. Una dieta troppo ricca di zucchero può far proliferare i germi e batteri meno innocui che sono a loro volta di placca, tartaro e carie.

La placca è un materiale appiccicoso che si accumula sui denti e all’attaccatura delle gengive, che, se non viene rimossa regolarmente usando spazzolino e filo interdentale, può provocare un’infiammazione molto fastidiosa chiamata “gengivite”.

Altri fattori che possono provocare e aggravare patologie del cavo orale sono:

  • Fumo di sigaretta
  • Errato modo di spazzolare i denti
  • Uso di farmaci che riduco la quantità di saliva nella bocca
  • Alcune malattie come l’Aids o il diabete
  • Cambiamenti ormonali nelle donne
  • Reflusso acido o vomito frequente

Non è difficile capire se la salute dei denti è compromessa poiché, nella maggior parte dei casi le malattie dentali sono accompagnate da dolore. Il mal di denti è quindi uno dei primi sintomi di un disturbo.

Altri possibili sintomi, a seconda del problema, sono:

  • Gengive gonfie, doloranti e sanguinanti
  • Sensibilità ai cibi e alle bevande troppo calde o troppo fredde
  • Alitosi
  • Gonfiore del viso e della guancia
  • Intorpidimento, dolore o contrazione della mascella
  • Rottura improvvisa di denti nella bocca
  • Febbre

Qualora il dolore ai denti fosse accompagnato anche da dolore al petto, mancanza di respirazione e affanno è bene consultare subito un medico perché potrebbe trattarsi di un infarto.

Malattie dentali: le 5 più frequenti

La salute dei nostri denti è minacciata da vari tipi di disturbi. Ecco di seguito quelli più frequenti.

Carie

La carie, il cui sintomo più evidente è il dolore, è una malattia degenerativa del dente causata dall’infiltrazione di batteri (gli stessi che causano placca e tartaro) che riescono ad erodere i tessuti esterni e aggredire la polpa, creando delle cavità di colore scuro spesso visibili anche ad occhio nudo.

La formazione della carie può essere favorita da abitudini alimentari errate (ad esempio, mangiare troppi cibi zuccherati) oppure da alterazioni della salivazione. La saliva, infatti, è un antibatterico naturale che combatte la proliferazione di germi e batteri nella bocca.

Anche avere denti storti o accavallati può favorire la formazione di placca e carie in punti in cui risulta difficile la rimozione. Ecco perché, ad esempio, ai bambini si consiglia oggi di effettuare la sigillatura dei molari subito dopo la loro eruzione al fine di impedire l’aggressione da parte di batteri ed il conseguente sviluppo della carie.

Il trattamento della carie prevede l’intervento del dentista che, con appositi strumenti meccanici, rimuoverà il tessuto danneggiato e provvederà alla chiusura della cavità che si è venuta a formare (otturazione).

Pulpite

La pulpite è un’infiammazione della polpa dentale, il tessuto molle che si trova all’interno del dente su cui si appoggia la dentina. È dovuta in genere ad una carie che, infiltrandosi dentro il dente, si diffonde alla polpa dentaria. Può però essere dovuta anche a fratture dentali o condizioni che producono danni meccanici ai denti come ad esempio il bruxismo.

La pulpite allo stadio iniziale è un disturbo reversibile che può essere curato, negli stadi più avanzati la condizione diventa irreversibile. In tal caso di assiste alla formazione di un ascesso che porta alla necrotizzazione della polpa. In questo caso occorre procedere con la rimozione del dente che causa il problema.

Malattia gengivale

La malattia gengivale, chiamata anche gengivite, è un’infiammazione delle gengive. È causata in genere dall’accumulo di placca e tartaro nella sacca gengivale o da cattive abitudini di spazzolatura.

La gengivite può far gonfiare e sanguinare le gengive quando ci laviamo denti o usiamo il filo interdentali. Se non viene trattata può portare alla parodontite, un’infezione ancora più grave.

Parodontite

La parodontite è un’infiammazione molto grave dei tessuti e delle ossa che circondano il dente, che può portare alla ritrazione delle gengive e alla perdita dei denti. È provocata dall’accumulo della placca e tartaro al di sopra e al di sotto del bordo gengivale.

I sintomi principali della parodontite sono gengive rosse, molli e sanguinanti, denti che si muovono nella bocca e alitosi.

Sensibilità dentale

L’usura dentale e alcuni comportamenti errati, come digrignare i denti la notte e strofinare troppo violentemente i denti con lo spazzolino può rovinare lo smalto e far emergere la dentina.

Questa situazione può provocare sensibilità dentale, per cui i denti tendono a diventare dolorosi quando entrano in contatto con cibi o bevande caldi o freddi.

A volte può trattarsi di una situazione transitoria a seguito di un intervento ai denti, in altri casi è cronica perché dovuta ad un minore spessore dello smalto per cause congenite.

Bruxismo

Il bruxismo non è una vera e propria malattia ma una condizione che porta a digrignare i denti e serrare la mascella la notte e talvolta anche durante il giorno per motivi di stress o tensione.

Questo alle lunghe può comportare erosione dello smalto e ingiallimento dei denti e, nei casi più gravi, dolore e contrazione mandibolare.

Come trattare i disturbi ai denti

A seconda del problema il dentista adotterà un tipo di trattamento diverso. Se per la carie e la pulpite è necessario l’intervento manuale per eliminare il tessuto danneggiato e procedere con l’otturazione o l’estrazione del dente, nel caso di gengivite si potranno somministrare degli antibiotici o degli antisettici locali (collutori) per bloccare l’infezione.

Il bruxismo può essere invece trattato con l’applicazione di un byte, un dispositivo in materiale sintetico che si posizione fra dente e dente durante la notte.

L’uso di probiotici si è rivelato utile per contrastare la formazione di placca, prevenire l’alitosi e la malattia gengivale. È tuttavia necessario ricorrere almeno una volta l’anno alla pulizia dei denti professionale per rimuovere il tartaro e la placca nei punti più difficili.

Uno dei disturbi più difficili da trattare è sicuramente la parodontite, che nei casi più gravi può richiedere interventi di chirurgia dentale che prevedono l’innesto di un osso in sostituzione dell’osso danneggiato che circonda la radice del dente oppure innesti di tessuti molli per sostituire le gengive molli o completamente mancati per effetto della retrazione gengivale.

Infine, in caso di denti che cadono o estrazione di denti dovuta a pulpite, è possibile intervenire con degli impianti dentali che sono collocati direttamente tramite il bisturi nell’osso mascellare.  Il nuovo dente, chiamato corona, sarà fissato alla bocca con un ponte.

In alternativa, quando i denti mancanti sono molti, è possibile ricorrere a delle protesi.

Rimedi salute dei denti

Come preservare la salute dei denti

Il primo passo per conservare a lungo la salute dei denti consiste nella prevenzione. Una profilassi per prevenire la carie, ad esempio, dovrebbe iniziare fin da neonati. Un disturbo molto comune è infatti la carie da biberon. Per prevenirla, i genitori di bambini allattati col biberon dovrebbero:

  • Sostituire il biberon con la tazza appena il bambino compie un anno
  • Far bere al neonato un po’ di acqua dopo la poppata
  • Spazzolare i denti o le gengive del bambino con uno spazzolino a setole morbide.

Da ultimo, occorre anche sottolineare che le donne tendono a soffrire di più di problemi gengivali rispetto agli uomini. Questo è dovuto soprattutto agli ormoni.

Durante la gravidanza, l’aumento degli ormoni può influenzare la quantità di saliva prodotta dalla bocca e far gonfiare le gengive. Il vomito frequente causato dalla nausea mattutina può inoltre provocare erosione dello smalto e carie.

Anche durante la menopausa, minori quantità di estrogeni possono aumentare il rischio di malattie gengivali. Alcune donne che stanno vivendo il climaterio o cessazione dell’attività ovarica possono anche sperimentare una condizione chiamata sindrome della bocca che brucia.

Prodotti per la salute dei denti

Vediamo ora di seguito alcuni prodotti che possono essere utili a prevenire o curare i più frequenti disturbi dentali.

Denta Seal

Si tratta di un dentifricio remineralizzante che, in virtù dei suoi principi attivi, funziona alla stessa stregua di un’otturazione.

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Può essere paragonato in tutto e per tutto ad un normale dentifricio in pasta, ma con alcune differenze: contiene infatti al suo interno l’idrossiapatite,  sostanza minerale che, una volta entrata a contatto con lo smalto, si cristallizza e viene integrata nella struttura stessa dei denti.

In questo modo, Denta Seal forma un rivestimento protettivo sopra i denti che riduce prima di tutto la sensibilità dello smalto, contrastando così il problema dei denti sensibili, e va a riempire (otturare) danni e crepe, prevenendo così la formazione di tartaro e carie.

Lo smalto diventa così liscio e lucido e i denti sono protetti da sbalzi di temperatura e pigmenti del caffè, cibo e altre sostanze come la nicotina contenuta nelle sigarette.

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Conclusioni

Nel corso dell’articolo vi abbiamo mostrato le 5 principali malattie dentali e come intervenire per curarle.

In seguito vi abbiamo mostrato anche degli utili prodotti da usare in aggiunta ai trattamenti del dentista.

Avete trovato completo il nostro articolo? Leggete anche:

Domande frequenti sulla salute dei denti

Quali sono i sintomi generali di malattie ai denti?

Uno dei primi sintomi di malattie dentali è in genere il dolore, accompagnato spesso da gengive gonfie e sanguinanti, sensibilità al freddo e al caldo, alitosi, contrazione della mascella, rottura improvvisa di denti nella bocca e febbre.

Cos’ è la pulpite?

La pulpite è un’infiammazione della polpa dentale, il tessuto molle che si trova all’interno del dente su cui si appoggia la dentina. È dovuta in genere ad una carie che, infiltrandosi dentro il dente, si diffonde alla polpa dentaria. Nei casi più gravi, occorre procedere con la rimozione del dente che causa il problema.

A cosa è dovuta la sensibilità dentale?

La sensibilità dei denti al caldo e al freddo è dovuta all’erosione della dentina che a sua volta può essere causa dal bruxismo o da uno spazzolamento troppo violento dei denti. Ci sono anche persone che hanno i denti sensibili per cause congenite.

Cos’è il bruxismo?

Il bruxismo non è una vera e propria malattia ma una condizione che porta a digrignare i denti e serrare la mascella la notte e talvolta anche durante il giorno per motivi di stress o tensione. Questo alle lunghe può comportare erosione dello smalto e ingiallimento dei denti e, nei casi più gravi, dolore e contrazione mandibolare.

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