Intolleranza al Pesce: cause, sintomi, diagnosi e trattamento

A differenza di altre allergie alimentari, che di solito si osservano per la prima volta nei bambini piccoli, un’ intolleranza al pesce potrebbe non manifestarsi fino all’età adulta. Secondo uno studio, infatti, ben il 40 per cento delle persone che hanno riportato un’allergia ai pesci non ha avuto problemi a mangiare questo cibo fino a quando non è diventato adulto.

Da notare che non esiste correlazione  fra l’allergia a un pesce come tonno, merluzzo o salmone e l’allergia ai crostacei in quanto le due reazioni allergiche sono attribuite a proteine diverse. Inoltre, se si è allergici ad un tipo particolare di pesce, è possibile di solito mangiare in tutta sicurezza altre specialità ittiche. Saranno ovviamente il medico e l’allergologo ad aiutarci a scoprire quali sono le varietà per noi sicure da mangiare.

Il pesce è un alimento sano?

Il pesce è uno degli alimenti più nutrienti presenti in natura. Inoltre, se da una parte tutte le varietà ittiche sono ottime per una dieta equilibrata visto che contengono poche calorie, ce ne sono alcune che maggiori benefici per la salute. Pesci oleosi come la trota, il salmone, le sardine e gli sgombri sono infatti ricchi di acidi grassi insaturi come Omega-3, oltre ad essere una buona fonte di vitamine liposolubili A, D, E e K.

Se vogliamo vedere i benefici di una dieta a base di pesce, basta dare un’occhiata in giro per il mondo. Il Giappone, che una delle nazioni che da sempre ricava dal mare il proprio nutrimento, ha una delle più alte aspettative di vita sulla terra. L’eschimese della Groenlandia, per i quali il pesce costituisce gran parte della dieta quotidiana, presenta casi di malattie cardiache, ipertensione e ictus inferiori rispetto alla media mondiale.

Ciò detto alcune persone potrebbero invece scoprire che mangiare pesce può farle stare male, portandole ad escludere questo cibo dalla dieta. Le varietà di pesce verso cui è più comunemente possibile manifestare allergia sono: acciughe, sardine, merluzzo, sogliola, platessa, cernia, tonno, nasello, salmone, aringa, luccio, halibut, pesce spada e trota.

Sintomi dell’intolleranza al pesce

I sintomi dell’allergia al pesce si sviluppano generalmente entro pochi minuti dopo aver mangiato l’alimento contenente l’allergene. Possono includere:

  • Orticaria o eruzione cutanea;
  • Nausea, crampi allo stomaco, indigestione, vomito e/o diarrea;
  • Naso chiuso o che cola e/o starnuti;
  • Mal di testa;
  • Costrizione alle vie respiratore e asma.

Sebbene sia abbastanza raro, tale allergia può causare una reazione grave, potenzialmente pericolosa per la vita, nota come shock anafilattico. Una reazione anafilattica al pesce o qualsiasi altro alimento allergizzante è un’emergenza medica che richiede un trattamento con iniezione di adrenalina e un viaggio al pronto soccorso.

I sintomi più comuni di grave reazione allergica (shock anafilattico) sono:

  • Costrizione delle vie respiratorie;
  • Gonfiore della gola che rende difficile respirare;
  • Forte calo della pressione sanguigna;
  • Polso accelerato;
  • Capogiri, vertigini o perdita di coscienza.

Qualora dopo aver ingerito una varietà di pesce verso cui siamo allergici dovessero presentarsi uno o più di questi sintomi, è bene recarsi subito al pronto soccorso oppure chiamare un’ambulanza. In alternativa, è possibile utilizzare subito un iniettore di epinefrina o epiPen.

Allergia al pesce

Quali sono le cause di allergia al pesce

Tutte le allergie alimentari sono causate da una reazione eccessiva del sistema immunitario. Nell’allergia al pesce, il sistema immunitario identifica erroneamente una certa proteina presente nell’alimento come dannosa innescando la produzione di anticorpi contro la proteina stessa (allergene).

La volta successiva che il nostro organismo entra in contatto con l’allergene, il sistema immunitario rilascia istamina e altre sostanze chimiche che causano i sintomi allergici.

Fattori di rischio di intolleranza al pesce

Più della metà delle persone allergiche a un tipo di pesce sono allergiche anche ad altri pesci. Non sembra invece esserci correlazione fra allergia al pesce e allergia ad altre specialità ittiche come i molluschi e crostacei.

Come avviene la diagnosi di intolleranza al pesce

Il medico può diagnosticare un’allergia a un tipo specifico di pesce attraverso un test di puntura della pelle o un esame del sangue.

Nel test di puntura della pelle, una piccola quantità di liquido contenente proteine ​​del pesce in esame viene posizionata sul dorso o sull’avambraccio. Questo viene quindi punzecchiato con una piccola sonda sterile per consentire al liquido di penetrare nella pelle. Se si forma una macchia rossastra sollevata entro 15-20 minuti, ciò può indicare presenza di allergia.

Nell’analisi del sangue, un campione di sangue viene inviato a un laboratorio per verificare la presenza di anticorpi prodotti dal nostro organismo in risposta alle proteine ​​del pesce in esame.

Se questi test non sono definitivi, il medico o l’allergologo possono chiedere di effettuare una dieta di eliminazione.  Consiste nel mangiare, sotto stretto controllo medico, piccole quantità di pesce o un prodotto a base di pesce per vedere se si sviluppa una reazione. Dato che, se siamo dei soggetti allergici, potrebbe svilupparsi una reazione grave, questo test viene condotto in un centro dove siano presenti  attrezzature in grado di gestire ogni emergenza.

Come viene trattata un’ipersensibilità alimentare al pesce

Il trattamento di un’allergia o intolleranza al pesce comprende la completa eliminazione dei pesci verso cui si è allergici dalla dieta. I medici in genere consigliano alle persone allergiche ad un pesce di evitare tutte le specialità ittiche. In alternativa, è possibile sottoporsi da una dieta di eliminazione per comprendere quali siano le varietà pericolose.

Quando si è allergici al pesce o ad un qualunque altro alimento, è inoltre consigliabile leggere con attenzione le etichette di ogni prodotto che ingeriamo. Il pesce, infatti, è un ingrediente che può trovarsi anche in altri alimenti, anche i più insospettabili come ad esempio insalate, salse e condimenti. Inoltre, se si ha un’ipersensibilità alimentare al pesce, è meglio evitare anche alimenti preparati col pesce come la gelatina, l’olio e il brodo di pesce. 

Infine, a causa dell’elevato rischio di contatto incrociato durante la preparazione dei cibi, è meglio evitare i ristoranti di pesce in generale, anche se si prevede di ordinare qualcosa di diverso dal pesce. 

Le persone con allergia ai pesci non devono necessariamente evitare i crostacei (e viceversa); non sembra esserci alcuna relazione tra allergie ai pesci e ai molluschi. Tuttavia, un individuo può essere allergico sia ai pesci che ai crostacei, così come qualcuno può essere allergico sia alle uova che alle arachidi.

Poiché il pesce è spesso implicato in casi di shock anafilattico, gli allergologi consigliano ai pazienti allergici ai pesci di trattare i sintomi di una reazione con adrenalina prescritta dal medico e somministrata in un autoiniettore o epiPen. Sintomi meno gravi e non pericolosi per la vita possono, invece, essere trattati con antistaminici.

Come evitare la contaminazione incrociata nel caso di allergia al pesce

Alcuni alimenti che non contengono pesce possono entrate in contatto con questo ultimo durante la preparazione. Questo si chiama contaminazione incrociata e può avvenire sia in casa sia, molto più frequentemente, in ristoranti e mense pubbliche. Nelle cucine di questi esercizi, il pesce può entrare facilmente in contatto con altri prodotti alimentari in quanto il personale utilizza le stesse superfici, utensili (come coltelli, taglieri o padelle) o olio per preparare sia pesce che altri alimenti. Alcune persone allergiche al pesce sono ad esempio sensibili non solo alla carne di pesce in sé ma anche ai fumi e ai vapori rilasciati durante la cottura.

Se si è allergici al pesce è dunque sempre meglio evitare di mangiare in ristoranti in cui si preparano anche piatti a base di pesce. Se proprio non si può fare a meno, è meglio avvertire lo chef e gli altri cuochi in cucina che siete dei soggetti allergici, oppure che i vostri figli lo sono, per ridurre al minimo i rischi.  Sempre nel caso dei bambini, se frequentano una mensa scolastica, è bene avvertire gli insegnanti e il personale addetto alla mensa della scuola sui rischi di contaminazione incrociata. In alcuni casi, potrebbe anche essere preferibile preparare i pranzi dei vostri figli a casa in modo da poter controllare cosa c’è dentro.

Conclusioni

Un’intolleranza al pesce è un tipo d’ipersensibilità alimentare che può svilupparsi a qualsiasi età. Anche le persone che hanno mangiato pesce in passato corrono il rischio di sviluppare questa allergia. Inoltre, se alcune allergie alimentari vengono superate con l’età quelle verso i pesci di solito permangono per tutta la vita.

Ti potrebbero interessare anche:

Domande frequenti sull’intolleranza al pesce

L’intolleranza al pesce si manifesta più negli adulti o nei bambini?

A differenza di altre allergie alimentari, che di solito si osservano per la prima volta nei neonati e nei bambini piccoli, un’intolleranza al pesce potrebbe non manifestarsi fino all’età adulta. Secondo uno studio, infatti, ben il 40 per cento delle persone che hanno riportato un’allergia ai pesci non ha avuto problemi a mangiare questo cibo fino a quando non è diventata adulta.

L’allergia ai molluschi e crostacei è un fattore di rischio per l’allergia al pesce?

No, non esiste correlazione come molti pensano fra l’allergia a un pesce come tonno, merluzzo o salmone e l’allergia ai crostacei in quanto le due reazioni allergiche sono attribuite a proteine diverse.

Il pesce è un alimento sano?

Il pesce è uno degli alimenti più sani e nutrienti presenti in natura. Se da una parte tutte le varietà ittiche sono ottime per una dieta equilibrata visto che contengono poche calorie, alcune varietà hanno maggiori benefici per la salute. Pesci oleosi come la trota, il salmone, le sardine e gli sgombri sono ricchi di acidi grassi come Omega-3, oltre ad essere una buona fonte di vitamine liposolubili A, D, E e K.

Quali sono i sintomi di un’allergia al pesce?

I sintomi dell’allergia al pesce si sviluppano generalmente entro pochi minuti dopo aver mangiato l’alimento contenente l’allergene. Possono includere orticaria o eruzione cutanea, nausea, crampi allo stomaco, indigestione, vomito e/o diarrea, naso chiuso o che cola e/o starnuti, mal di testa, costrizione respiratore o asma e, sebbene raramente, shock anafilattico.

Cos’è la contaminazione incrociata?

Alcuni alimenti che non contengono pesce possono entrate in contatto con questo ultimo durante la preparazione. Questo si chiama contaminazione incrociata e può avvenire sia in casa sia, molto più frequentemente, in ristoranti e mense pubbliche. 

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.